martedì 18 gennaio 2011

ASSASSINIO ALLO STATO DI DIRITTO


Più passano le ore e più, personalmente, cresce l’indignazione. Anzi no, essere indignati non rende. Sono incazzato come una bestia, roba da scendere in piazza col forcone ed assaltare il palazzo.

E’ notizia di qualche giorno fa che è stato scarcerato per decorrenza dei termini un boss mafioso condannato a 24 anni. I giudici, poveracci, in QUATTRO ANNI E MEZZO (!!!!) non hanno trovato il tempo di depositare la sentenza.
Un criminale vero, uno spacciatore, un assassino, grazie a questa giustizia strabica da un occhio e più acuta di un’aquila quando vuole dall’altro, è a piede libero.


Più a Nord invece, una procura, la solita, quella di Milano con un PM, il solito, Ilda Bocassini scatena l’ennesima guerra mondiale contro il Presidente del Consiglio, il solito, Silvio Berlusconi. Non per droga, non per omicidio ma per questioni molto più gravi, più pericolose, più sgradevoli, più serie: la gnocca.

Le notizie che sono trapelate sino ad ora stanno purtroppo confermando i miei timori, non ci sono prove, si tratta come al solito di teoremi basati su dichiarazioni di personaggi la cui credibilità deve tuttora essere accertata (tanto che il deputato FLI Consolo ha affermato che in base alla lettura degli atti non sembrano esistere i presupposti del giudizio immediato).

C’è invece uno spiegamento di forze e mezzi da parte della procura che non sarebbero giustificabili nemmeno se si dovesse incastrare Bin Laden. Tanto per essere chiari, le frustrazioni e le ossessioni di una ex sessantottina a nome Ilda Bocassini, antiberlusconiana togata viscerale, che per nostra somma sfiga alcuni anni fa ha vinto un concorso pubblico, le dobbiamo pagare noi.
Lo sputtanamento su scala planetaria del mio amato paese, lo dobbiamo foraggiare con i nostri soldi che non vengono oculatamente investiti per combattere il crimine, ma per spiare dal buco della serratura le vere o presunte gesta amatorie di Silvio Berlusconi.

Alcune domande legittime riguardo il modus operandi della togata rossa sorgono spontanee:

  • E’ vero che la residenza di Arcore, sede privata ma anche del governo, è sotto controllo elettronico da oltre un anno?
  • Basta una scopata per autorizzare l’intercettazione di ministri, diplomatici, deputati, imprenditori, ballerine, badanti, giardinieri e cantanti?
  • Ma il diritto alla privacy, alla libertà di comunicazione, di espressione, non sono costituzionalmente garantiti?
  • E’ vero che sono state impiegate un centinaio di persone per gestire questo Grande Fratello?
  • Quanto è costato?
  • Se il reato è stato consumato ad Arcore, perche la procura di Milano non ha trasmesso immediatamente il fascicolo alla Procura di Monza competente territorialmente ma invece ha illegittimamente proseguito le indagini e chiesto l’iscrizione sul registro degli imputati di Silvio Berlusconi?
  • Sulla base di quale notizia di reato sono state effettuate migliaia di intercettazioni se in base alle risultanze giornalistiche sino ad ora pubblicate di dimostrato non v’è nulla?
  • La tutela dell’imputato non dovrebbe essere un pilastro di un sistema giudiziario moderno (il caso Fini è emblematico)? Se è cosi chi ha autorizzato illegalmente la diffusione del fascicolo? E perche in questo paese nessuno paga mai per la fuoriuscita di notizie sensibili che in questo caso in particolare sono di evidente sicurezza nazionale
  • La magistratura è un ente morale come la chiesa o la costituzione prevede che si occupi d’altro?
  • Perche, con tutti i giudici operanti in Italia, ad occuparsi di questa vicenda c’è di nuovo Ilda Bocassini. Esiste la figura del PM ad personam in questo paese? La procura di Milano non avrebbe potuto affidare le indagini ad un altro magistrato?
  • Il legittimo sospetto che questa donna sia mossa da motivazioni tutt’altro che nobili è cosi remoto?
  • Ma il CSM, la Corte Costituzionale, il Presidente della Repubblica, gli organi di controllo a che servono in questo paese se le procure sono dei colabrodo che impunentemente fanno ciò che più loro aggrada senza una sola volta pagarne le conseguenze?
  • Bruti Liberati, che settimane fa aveva affermato che Berlusconi non era indagato, è un giudice che mente o che è all’oscuro di quanto avviene negli uffici da lui capeggiati? Ma in che mani siamo????

Non ne posso più di questa guerra civile sotterranea che ammorba il paese da due decadi, guelfi contro ghibellini, berlusconiani ed anti berlusconiani, di questa corsa allo sfascio, al tanto peggio tanto meglio, di individui come questa donna che da anni seminano odio e rancore con la probabilità sempre più reale che a forza di soffiar sul fuoco, l’incendio divampi e non si fermi più.

L’Italia è al palo, la crisi economica ci attanaglia ed un governo democraticamente eletto deve occuparsi delle frustrazioni di questa signora ossessionata? La Bocassini, presa com’è a fare le guardona è al corrente che il 30% dei giovani è disoccupato e che ha problemi molto più seri che sapere se a Berlusconi gli tira ancora o meno?
Ma per quanto tempo ancora questo paese può permettersi di rimanere ostaggio della magistratura che scandisce i tempi e le agende della politica da Tangentopoli?

Mi ripeto, spero che la notitia criminis sia vera e fondata perché se cosi non fosse, questa volta non van fatti prigionieri. Questi magistrati devono finere sotto processo e possibilmente in gattabuia.

2 commenti:

  1. Sono più che concorde con il tuo articolo! Che dire di altro? Non se ne può veramente più!!!!

    P.S.:Propongo una raccolta di firme per chiedere di sostituire BRUTI LIBERATI con uno che si chiama "BRUTI INGALERA". Chissà, magari così gli altri giudici si adeguano....

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  2. Hai ragione, non se ne può veramente piu.

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