venerdì 11 maggio 2012

SI STA COME D'AUTUNNO SUGLI ALBERI LE FOGLIE

Sarkozy ha detto basta con la politica. Qui invece si parla di contenitori. Di la delle Alpi si è conclusa una stagione politica, si è voltato pagina. Al di qua si studiano alleanze, si imbastiscono strategie, si nega la realtà.

Il paese sta saltando in aria e la politica, peggio di Maria Antonietta, pensa a rifarsi il trucco. Gli Italiani si suicidano e Casini, più abbronzato di Briatore, pensa al Partito della Nazione perché trent’anni in Parlamento spesi diligentemente a portare il paese sull’orlo del baratro non gli sono bastati, vuole evidentemente completare l’opera.

Il PdL vuole cambiare nome lasciando però i vari Cicchitto, La Russa, Maria Vittoria Brambilla e compagnia cantante al proprio posto sperando che gli elettori si dimentichino di promesse mancate, di sogni svenduti, di errori madornali e del Trota.
Il PD finge che tutto va bene, che Lusi, Penati, Monte dei Paschi siano estemporanee seccature e che perdere il trenta per cento dei consensi sia una vittoria.

Monti completa l’opera. Annunciato come il Salvatore della Patria si sta trasformando nel suo becchino ufficiale. Il messale di Angela Merkel, insensibile alla urla di aiuto che arrivano indistintamente da ogni angolo dello stivale, inerte di fronte alle quotidiane tragedie che stanno trasformando il nostro Paese nel settimo cerchio dell’inferno dantesco, continua nella sua chirurgica distruzione della nostra speranza.

E cosi mentre nella torre d’avorio la classe politica è alla ricerca del Sacro Graal che le permetta di sopravvivere al proprio fallimento ed alla distruzione del sistema paese, l’Italia che produce, quella sana, quella vera viene massacrata senza pietà. Con i dovuti distinguo sembra di essere nella Cambogia di Pol Pot e dei Khmer Rossi.

E’ proprio vero che nella tragedia c’è comunque sempre un lato comico: questi qui pensano davvero di salvarsi anche stavolta. Si sveglieranno.

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