domenica 16 gennaio 2011

ILDA BOCABOMBA

LOMBROSIANAMENTE ILDA
Provate a cercare delle foto di Ilda Bocassini su Google, scoprirete che non ne esiste una in cui sorride, al massimo sogghigna. Guardare per credere http://bit.ly/f7v5EA

Sapete quanti sono i giudici in Italia? Ve lo dico io, circa 9.000. Grigi impiegati pubblici che sbarcano il lunario amministrando, generalmente con lentezza e mediocrità, la GIUSTIZIA ITALIANA, una delle più onerose per il contribuente e più inefficienti d’Europa per lo sventurato che sia chiamato ad invocarla.


Per diventar magistrato non occorrono doti particolari, non ci vogliono cioè master, corsi speciali, quozienti d’intelligenza fuori dalla norma. No, basta laurearsi in giurisprudenza e, con un po di fortuna o buone raccomandazioni, vincere un concorso pubblico.
Da quel momento si entra a far parte della casta dei magistrati, una lobby potentissima ed autoreferenziale, che nel bene, spesso nel male (ce lo dice la Corte dei Diritti Europea) gestisce la giustizia per conto di noi italiani. Che poi si sia dei geni o piuttosto degli emeriti imbecilli poco conta ai fini pratici. Vinto il concorso la toga la si indossa di diritto e se per caso ti capita un giudice appartente alla seconda categoria ivi elencata, sono volatili per diabetici: la casistica in merito è gigantesca, si passa dalla galera al suicidio in un batter d’ali.

Piccolo particolare ma deprecabile e fondamentale: generalmente i giudici non pagano quasi mai per i propri errori o per la propria inefficienza. Avendo la possibilità di essere giudicati da altri colleghi appartenenti alla casta, hanno l’invidiabile capacità di auto assolversi.

Tra questi 9.000 grigi servitori dello stato, generalmente sconosciuti ai più, esiste poi una particolare sottocasta: quella dell’ISOLA DEI GIUDICI FAMOSI. Personalità cioè le cui gesta, generalmente fallimentari, hanno travalicato le mura della procura riscuotendo un successo mediatico fuori dal comune: Woodcock, De Magistris, Di Pietro, D’Ambrosio, Colombo, Gandus, Bocassini... più che dei giudici, delle rockstar con tanto di paginona Wikipedia a testimoniarne le incredibili gesta. Dare addosso al Caimano Infoiato paga sempre in questo dannato paese.


E quindi come ogni rockstar che si rispetti, per non deludere gli affamati groupies italiani, anno nuovo e mega processo stellare nuovo. E chiaramente Ilda la rossa non poteva sottrarsi dopo tutti questi anni passati a combattere la sua lotta personale (o non lo è per voi?) a Berlusconi, alle luci della ribalta che non la vedevano protagonista da un po.
Nonostante le tranvate sui denti prese negli scorsi anni dove le sue tesi accusatorie non hanno mai trovato riscontro in una sentenza di condanna, la rossa ci riprova.

Leggete cosa ha scritto Francesco Saverio Borrelli a proposito della sua collega qualche anno fa: "La collega Ilda Boccassini ha dimostrato una mancanza di controllo nervoso, una carica incontenibile di soggettivismo, una mancanza di volontà di porre in comune risultati, riflessioni, intenzioni".
Preoccupante no? Questa qui ancora è magistrato, una cioè con poco controllo nervoso decide della vita dei cittadini siano essi primi ministri o meno.

Converrete (anche voi poveretti acritici del popolo viola) che per poter sputtanare planetariamente un intero paese, le sue istituzioni ed il suo popolo, un IMPIEGATO PUBBLICO debba avere, oltre che ad un concorso vinto, anche tangibili e fumanti prove incontrovertibili a supporto delle proprie tesi e non illazioni o CD che si frantumano cadendo, tanto per fare un esempio.
Invece no, la storia politica italiana è stata sconvolta in questi anni da processi indiziari che si sono rivelati buchi nell’acqua. Processi durati anni basati su dichiarazioni de relato, prove indiziarie, invenzioni e falsità mai certificate in dibattimento.

Anche un cieco e sordo di fronte all’evidenza dei fatti dovrebbe quantomeno preoccuparsi. Viviamo infatti in un paese dove, parafrasando Massimo D’Alema, la magistratura rappresenta la più grave minaccia alla democrazia.
Basta infatti vincere un concorso, avere un nutrito livore nei confronti di un particolare politico, trovare indizi più o meno eclatanti e non necessariamente comprovati (fumus boni iuris lo chiamano) et voilà, l’Italia viene sputtanata a livello mondiale. Che poi a distanza di dieci anni il processo si concluda con un’assoluzione od una prescrizione perche quegli indizi non si sono tramutati in prove poca conta. Lo sputtanamento c’è stato e il giudice invece di essere appeso a testa in giu come meriterebbe viene spesso ed incredibilmente promosso!
E’ evidente che la magistratura, o meglio una sua parte, è fuori controllo e che siamo di fronte ad una deriva democratica che è ormai ora di fermare con le buone o le cattive.

Per il bene del paese e della giustizia io mi auguro sinceramente che vi siano foto di Berlusconi con banana fumante e minorenne acclusa, prove cioe incontrovertibili dell’esistenza di un orrendo reato .
Conoscendo invece il modus operandi della Bocassini e della procura politicizzata milanese, mi attendo però il contrario. Spero solo che qualora le mie preoccupazioni corrispondano al vero, il magistrato milanese venga questa volta radiato una volta per tutte e mandata a coltivare cicoria in Barbagia.

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