domenica 12 dicembre 2010

BENVENUTI AL COTTOLENGO

CLASSE POLITICA DA MANICOMIO
Non so voi ma l’impressione che ho nel leggere e nell’ascoltare le dichiarazioni focomeliche di tanti parlamentari in questi giorni che precedono il giorno del giudizio, qualunque sia il partito politico di provenienza, è desolante. Il piu normale sembra un ritardato, figuriamoci chi sta peggio. Calearo, Bocchino, Scilipoti, Pannella, Donati, Di Pietro, Razzi... Potrei continuare ma mi fermo, il fegato potrebbe non reggere.

Una riflessione però è necessaria: questi individui, o meglio, questi saltimbanchi da Circo Barnum sono nostri rappresentanti. Siedono cioè in Parlamento, vengono lautamente pagati da noi contribuenti, dai loro atti dipende la vita ed il futuro del paese.

Ci si aspetterebbe pertanto che quantomeno fossero normodotati, mediamente responsabili, che un test d’intelligenza fosse eseguito prima di scegliere le candidature al fine di permettere di comprendere se abbiamo a che fare con esseri umani o piuttosto con l’anello mancante nella catena evolutiva che ci separa dagli ominidi.

Non è affatto cosi, il Parlamento Italiano assomiglia sempre di piu ad una sezione staccata del Cottolengo, dove individui piu o meno mostruosi duellano nel poco edificante tentativo a chi la spara piu grossa: c’è chi affida il proprio voto alla Madonna, chi rivuole il Mattarellum, chi ammazzarebbe i traditori, chi si arrampica sui tetti, chi pretende dimissioni-nessuna crisi-reincarico in 72 ore...

Si parla di mercato delle vacche ma secondo me non ci siamo. Quando vedo Calearo penso piuttosto a “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, quando sento Bersani latrare per la milionesima volta che questo governo se ne deve andare (dice solo questo da due anni, ci rendiamo conto in che mani è la sinistra?) e che lui si allea pure con Fini mi viene in mente Dustin Hoffman in Rainman. Quando Sandro Bondi si para davanti ad una telecamera noto come il poeta superi il politico. E ho detto tutto.

E' evidente come il sistema partitocratico attuale sia arrivato al collasso e che il voto di fiducia non sarà in grado di sanare questo sfascio istituzionale cui, impotenti, siamo costretti ad assistere. A ben vedere nemmeno le elezioni ci scamperebbero da questi liquami partitocratici. La qualità umana dei nostri rappresentanti è purtroppo da anticamera della follia mentre l'Italia ha bisogno di profonde riforme istituzionali che mettano fine una volta per tutte a questo teatrino indigesto e che non si risolvono affatto con la stesura di una nuova legge elettorale che i vari partiti e leaderini pretendono esclusivamente a tutela dei loro privilegi e delle loro rendite.

L'Italia ha bisogno di una nuova Costituzione, di istituzioni al passo coi tempi. Troppe Camere, troppi parlamentari, troppi partiti. Si cominci con l'abolizione del bicameralismo perfetto, che gia di per se rende il sistema ingovernabile, si mandi a casa una buona metà di parlamentari diminuendo cosi il rischio di prendere a bordo voltagabbana ed imbecilli patologici, si riconoscano piu poteri al Primo Ministro, si istituiscano le primarie per rendere gli elettori realmente partecipi, si limiti il numero dei mandati elettorali se non altro per evitare di sentirsi dire che Casini, 30 anni in Parlamento, è il nuovo. Presidente Berlusconi, ascolti Matteo Renzi uno dei pochi che sembra dire cose sensate.

E soprattutto si abolisca la legge 180 e si riaprano i manicomi: un elettroshock a Gianfranco Fini non ha prezzo. Per tutto il resto c'è Mastercard.

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