venerdì 10 giugno 2011

SCEGLIERE PER VINCERE


Sono un elettore del POPOLO della LIBERTA’. Lo ripeto: POPOLO della LIBERTA’. Ebbene, mi è venuto da chiedermi sempre con più insistenza negli ultimi tempi a chi e cosa si riferiscano quei due sostantivi. Quale popolo rappresentavano la Moratti e Lettieri? Quale popolo li aveva designati alla guida di una città? Non di certo quel popolo di cui mi sento parte e che da troppo tempo si tura il naso nel votare candidati la cui mediocrità è testimoniata dalla catastrofe elettorale.
E la libertà? Di quali libertà godiamo noi Popolo se la libertà di scelta, la più importante, ci viene negata. Se chi dovrebbe rappresentarci, non viene da noi designato ma ci viene imposto dall’alto senza possibilità di replica. Se quella libertà, emblema di un partito che si professa liberale e democratico, viene umiliata costantemente da scelte discutibili se non demenziali.

Un comunista non vince a Milano, capitale finanziaria ed economica del paese, nel 2011, per uno scherzo del destino. Un manettaro populista come De Magistris non fa a pezzi i due maggiori partiti dell’arco costituzionale perché i napoletani sono universalmente riconosciuti come gente fantasiosa e burlona. No.
La realtà è che gli italiani, tutti gli italiani, sono stanchi di essere rappresentati da una classe politica che nei fatti non li rappresenta, occupata a tempo  pieno  a gestire i priopri privilegi e la  propria sopravvivenza, persa in liturgie inutili ed incomprensibili, sideralmente lontana dalla realtà che la circonda.
Milano e Napoli non sono state semplici elezioni comunali. Se Berlusconi, Bersani e D’Alema non l’hanno capito qualcuno li svegli, perché questa è la campana a morto per la partitocrazia, un segnale forte ed evidente del fatto che gli italiani non ne possono più, che non sono più disposti ad attendere per riforme promesse da sempre ed ancora mai realizzate.

E’ il momento di una profonda e sana riflessione perché la soluzione ai mali del paese non può essere risolta con la semplice nomina di Alfano a segretario del partito lasciando il resto più o meno intatto. Non ho nulla contro La Russa, Verdini e Bondi ma chi sbaglia è giusto che si faccia da parte, che lasci spazio a gente nuova, a nuove idee, nuove risorse. Non ho nulla nemmeno contro Scajola ma continuo a domandarmi perché l’ex ministro stia rientrando dalla porta di servizio, dopo essere stato sbattuto fuori dal portone principale e che persino avanzi pretese e minacci scissioni.

Non è accettabile, non è normale che in Italia fare politica sia una professione vitalizia quando altrove si risolve in un’esperienza a tempo limitato. Se la Gran Bretagna è sopravvissuta all’uscita di scena di Blair, la Spagna a quella di Aznar, gli USA a quella di Clinton, la Francia a quella di Chirac mi chiedo perché Scajola in questo paese sia cosi indispensabile e come lui una lunghissima schiera di parlamentari che da decenni bivaccano nelle istituzioni.

Presidente Berlusconi Lei è tuttora l’unica personalità all’interno di questo Parlamento moribondo in grado di dare una scossa alla politica italiana. Il paese ha urgente bisogno di riforme e di una classe dirigente di livello. Ed il rinnovo della politica può solo avvenire permettendo a noi Popolo della Libertà di partecipare al processo di selezione dei nostri rappresentanti. Non possiamo più permetterci il lusso di aspettare, non abbiamo più il tempo ne la pazienza di assistere a questo patetico ed improduttivo teatrino della politica. Vogliamo fatti e subito, primarie e subito.

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