sabato 13 agosto 2011

SILVIO: ULTIMA CHIAMATA

Il mio cuore gronda sangue. Questo era il momento giusto, il momento del coraggio, l’opportunità finalmente di lavorare una volta tanto, per le generazioni future, per tutti quei giovani che si sono ritrovati stramiliardi di debito da pagare pur non avendone colpa, per tutti quei giovani che pagano quotidianamente sulla propria pelle con poco lavoro, poche opportunità di carriera, con la precarietà, la poca crescita economica, le scelleratezze di chi li ha preceduti.

Ecco, questo era il momento di ripagarli, di chiedere loro scusa per tutti gli errori e le storture che la mediocre classe politica italiana gli ha riservato in questi decenni. Ci speravo, non ci credevo ma ci speravo, che questo Governo cogliesse la palla al balzo e che varasse una riforma dello stato storica senza dover scendere troppo a patti con le parti sociali. Ci speravo anche per Silvio Berlusconi che entrò in politica anni fa affermando di avere come punto di riferimento Margareth Tatcher. Mi chiedo a chi andrà a chiedere i voti ora. Non a me, ho già dato.

Franceschini evidentemente aveva ragione, le province sono utili, ne cancelleremo infatti solo un terzo. Che poi, se si guarda alla cartina dell’Italia, si scopre che in regioni trainanti per l’economia italiana come la Sicilia ne verranno cancellate appena due, in campania una, in puglia nessuna. Bell’affare, il meridione incapace di svegliarsi e di responsabilzzarsi continuerà a dragare risorse altrimenti destinate a scopi più nobili. In compenso ci becchiamo l’ennesima patrimoniale depressiva, l’ennesima rapina a mano armata, l’ennesima, si spera, una tantum che a nulla serve se non a far cassa. Evidentemente a detenere il trono di leader dei tartassati ci teniamo più di qualunque altra cosa.

Si doveva fare di più, molto di più senza dover rubarci ancora soldi. Le province andavano annientate e con loro comunità montane e circoscrizioni comunali. Va bene far sparire i piccoli comuni ma si poteva pensare più in grande, ci sono migliaia di comuni che potrebbero essere fusi. Si dovevano riformare le pensioni ( pessima la Lega che nonostante tutti gli anni passati a governare ancora non ha capito quale sia la sua missione), si doveva vendere parte del patrimonio immobiliare, si doveva razionalizzare la sanità.

Ed invece no, si è preferito come al solito depredare il contribuente, quello che di tasse già ne paga una quantità esagerata, per ritrovarci tra poco tempo con gli stessi problemi di sempre.
L’Italia, con le dovute proporzioni mi sembra l’Alitalia, un’azienda decotta che continua a volare contro le leggi della finanza e della fisica; tanto qualcuno che paga lo si trova sempre. Alitalia alla fine è scomparsa, fatta a pezzi e venduta. L’Italia non mi sembra messa meglio. Con una postilla: se a comprarci fossero inglesi o tedeschi, a questo punto ci metterei la firma.

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