mercoledì 7 settembre 2011

MONTEZEMOLO REGALACI IL REFERENDUM

MONTEZEMOLO IL DONNAIOLO
Trovo questa danza sull’orlo del baratro inscenata da questa maggioranza macabra ed oscena. Le solite richieste di cambio di maggioranza da parte del solito impresentabile Partito Democratico, in un momento così difficile, deliranti e pericolose. Lo sciopero generale indetto dalla CGIL kitsch e fuori dal tempo.

Non è più accettabile che questi signori giochino le loro insulse strategie politiche sulla pelle di noi Italiani, sono stanco di dover continuare a pagare l’incapacità, la mediocrità, la sciatteria di questa classe politica lontana dai bisogni del paese, dalla realtà che la circonda ed esclusivamente impegnata a garantire la propria sopravvivenza. Mi sto vergognando di essere italiano!

E vengo al punto. E’ ormai evidente che questo Governo è arrivato al capolinea, è altresì evidente che la maggioranza abbia fallito alla grande gli obiettivi che si era posta ed è anche evidente che l’Italia così non ha futuro. Abbiamo tirato la corda per troppo tempo, fregandocene sia delle nuove generazioni alle quali il Belpaese non è più capace di garantire un futuro, che dei nostri vicini nei confronti dei quali stiamo elargendo senza alcun pudore l’ennesima dimostrazione di irresponsabilità ed immaturità sperando che siano comprensivi e gentili nel toglierci dai guai.

Luca Cordero di Montezemolo, tutti lo vogliono nessuno lo piglia, malcela alla grande il suo desiderio di entrare nell’arena politica. Non credo che la sua decisione sia saggia: ben che gli vada fallirebbe come Berlusconi; dovesse andargli male farebbe altresì la fine del Cavaliere rincorso da un esercito solerte di PM e massacrato forsennatamente da una larga parte dei media. I punti in comune che denotano i due personaggi sono troppi: è’ sfondato di soldi come Silvio, è un grandissimo scopatore come Silvio, ha conflitti d’interesse più grandi di Silvio (FIAT e Trenini), è juventino. Con la differenza che mentre il Silvio ha le spalle larghe così, il Montezemolo è di costituzione esile: lo massacrerebbero.

E poi mi vien sempre da dire che se non c’è riuscito Berlusconi a riformare da dentro il Paese, non può riuscirci Luca Cordero. Non ci riuscirebbe nemmeno Gesù Cristo a riformare l’Italia. Volesse provarci gli italiani gli metterebbero scientemente al fianco come Presidente della Repubblica Ponzio Pilato e come Presidente della Camera Barabba ed un PM di nome Giuda catalizzerebbe l’attenzione dei media chiedendone il rinvio a giudizio per evasione fiscale a seguito di moltiplicazione di pani e pesci per difetto di fatturazione. Ed anche l’onnipotente Gesù Cristo diventerebbe in Italia un Povero Cristo come tanti.

Però Montezemolo potrebbe provare a fare qualcosa di rivoluzionario: cercare di cambiare le istituzioni non dall’interno ma dall’esterno. Ha una fondazione, ha gli agganci giusti, è un invidiabile comunicatore, ha il suo indubbio fascino: lanci un referendum che modifichi radicalmente la costituzione italiana, che garantisca la governabilità, che dia poteri reali al primo ministro ed al Governo, che limiti il potere delle segreterie politiche, che renda il Parlamento snello e coeso, che elimini il bicameralismo perfetto, che limiti l’esistenza di un politico a due legislature, che ci sottragga alla dittatura delle segreterie di partito: perché se il mediocre Perferdinando Casini, il curatore personale di Caltagirone, uno che sta in Parlamento da trent’anni, in questi giorni sembra persino uno statista, vuol dire che siamo all’ammazza caffè.

Facendo cosi renderebbe un favoloso servizio agli Italiani e passerebbe alla storia. Che poi è quello che desidera.

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