martedì 20 settembre 2011

LA VERSIONE DI SILVIO

Viaggio molto all’estero per lavoro e, specialmente in questi giorni, è difficile spiegare, giustificare, provare a fare capire ad amici e colleghi cosa succede in Italia. E’ difficile far capire come il Belpaese sia una nazione a democrazia limitata, dove i governi, di qualunque colore e segno poco possono di fronte al potere reale di lobby, corporazioni, sindacati, magistratura e via discorrendo.

Gli Italiani ci provano ogni tanto a votare, turandosi il naso nella consapevolezza che servirà a poco. Destra o Sinistra, bianchi o neri, Franza o Spagna purché se magna. L’Italia è così, camaleontica, bizantina, paradossale, surreale dove tutto apparentemente cambia ma dove nei fatti tutto resta uguale. E’ una palude viscosa dove muoversi e districarsi è impossibile, dove si chiacchiera di ponti sullo stretto da 50 anni e dove si va e si continuerà ad andare per sempre in traghetto.

Ed è difficile spiegare il fenomeno Berlusconi, difficile far comprendere cosa sta accadendo in Italia senza suscitare commenti ironici, sguardi increduli, battute sarcastiche. E se è pur vero che l’Italia è comandata da una cupola di magistrati togati, se è pur vero che quelle intercettazioni illegali dati in pasto alla stampa gridano vendetta al cospetto di Dio, se è pur vero che certa magistratura è uno stato nello stato, un potere occulto ed eversivo che va stanato ed eliminato, è altrettanto vero che quelle intercettazioni esistono, che sono più o meno sconvolgenti e che non si può fingere siano bazzeccole, quisquilie, pinzellacchere.

Quelle intercettazioni sono un macigno che distruggono la credibilità di Berlusconi ancor prima come uomo che come politico e che sputtanano un paese intero a livello planetario. Siamo si un popolo spesso da biasimare ma non fino a questo punto, non ce lo meritiamo. Non ritengo che Berlusconi debba delle spiegazioni ai magistrati. Lo ripeto, quei magistrati vanno penalmente perseguiti e possibilmente condannati. Berlusconi qualche seria spiegazione la deve a noi Italiani, noi che lo abbiamo votato e che ci ritroviamo ora in questo corto circuito mediatico giudiziario che rischia di far colare a picco l’Italia.

Caro Presidente inutile continuare a nascondersi dietro il dito, si faccia invitare in uno dei tanti talk show e ci racconti la sua versione, ci dica la verità, ci spieghi perché si comporta cosi, perché si circonda di figuri imbarazzanti, perché conduce una vita così apparentemente smodata e fuori controllo. Lei è il presidente del consiglio, Lei ci rappresenta, Lei ce lo deve. E faccia decidere a noi Italiani se sia il caso di andare avanti o di staccare la spina. Perché cosi avanti non si va, la crisi incombe, migliaia di aziende sono a rischio fallimento, milioni di persone rischiano il posto di lavoro e deve esserci un qualche cazzo di motivo più serio a giustificarlo: non la Arcuri, non la D’Addario, non questa schiera di zoccole disposte a tutto, non Lavitola e Tarantini.

Non siamo puritani, non siamo ipocriti, non siamo come la sinistra champagne che la morale la fa a tutti tranne che a se stessa, che incensa i giudici salvo quelli che indagaino sulle loro malefatte. Nessuno qui si scandalizza per qualche scappatella, per qualche culo o tetta esibita. Però il rispetto lo pretendiamo. La sobrietà e il buon gusto da parte delle istituzioni sono un dovere, non un optional. Una spiegazione ce la deve.

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