giovedì 22 dicembre 2011

2012: FUGA DALL'ITALIA

Cambiare tutto per non cambiare niente, benvenuti in Italia. Mi chiedo spesso se questo stoico sopportare degli italiani le vessazioni di uno stato inutile e parassita, corrisponda all’applicazione sostanziale del precetto evangelico “porgi l’altra guancia” o se invece non sia la conclamata demenza senile di un paese vecchio ed in declino. Propendo più per la seconda ipotesi, solo degli incapaci di intendere e volere possono assistere a questa tragedia senza battere ciglio.

Nessuno urla più “FATE PRESTO”, i giornali non dedicano più titoloni e paginate allo spread impazzito. Berlusconi infine, sono riusciti ad abbatterlo. Eppure lo spread balla sempre intorno ai 500 punti nonostante l’illuminato direttorio tecnico regni da quasi due mesi. Tutto doveva cambiare in pochi istanti, ci saremmo risollevati in un baleno, la crisi aveva chiaramente un nome, Silvio, ed un cognome, Berlusconi; i tecnici avrebbero raddrizzato le storture dello stivale con uno schiocco di dita.

Tutte cazzate. Anzi ho come l’impressione che stiamo messi peggio di prima, dalla padella alla brace: siamo “governati” da un’oligarchia tecnocratica voluta da Napolitano, De Benedetti, Confindustria e Banche; abbiamo rinverdito i fasti del regno del Lombardo-Veneto e dei Borboni, chinando il capo e subendo i diktat inaccettabili di Merkel e Sarkozy; abbiamo abdicato ad un’Europa bipolare governata dai tedeschi e dal vassallo francese che fanno, sulla nostra pelle, il bello ed il cattivo tempo tradendo l’ideale stesso d’Europa, unione di popoli e non federazione di banche a tutela di interessi particolari; per l’ennesima volta abbiamo autorizzato la partitocrazia nostrana a beffarsi di no elettori. E già solo questo basterebbe a provocare un sussulto d’orgoglio, una richiesta di risarcimento.

Ed invece la situazione peggiora di ora in ora. Il governo dei supereroi alla fine ha scoperto di essere più debole del precedente di fronte all’arroganza ed ai veti di partiti e corporazioni. Dovevano rivoltare lo stato ed invece, come sempre, faranno versare lacrime e sangue ai soliti noti, noi. Invece di chiudere i rubinetti della spesa, ci rapineranno.

E non è tutto, il peggio deve arrivare! Questo stato corrotto che in tutti questi anni ha solo dimostrato di non sapere amministrare il nostro denaro ma di sperperarlo indecentemente ha deciso di trattarci preventivamente come dei ladri! Verremo spiati costantemente, il Grande Fratello saprà dove, come e quanto spendiamo e guadagniamo, la nostra libertà sarà vigilata. E lo spread ancora sta li ad ammonirci che il default è più che mai un’ipotesi reale, che l’Italia è il Titanic con tanto di orchestrina strimpellante. Ci han tolto la dignità di elettori, ci han mangiato i soldi, ci han svenduto ai padroni tedeschi e ci stanno privando della libertà. E falliremo. Da quest’Italia e da quest’Europa bisogna scappare in fretta, il tempo a disposizione sta scadendo.

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