lunedì 21 novembre 2011

LA DITTATURA 2.0 (BETA)

 HERR FURHER 2.0
In attesa che a Mario Monti compaiano le stimmate e gli italiani incoronino il nuovo messia, mi premono alcune considerazioni.

La Spagna, travolta da crisi e spread, si è permessa di andare al voto. Gesto inconcepibile ed inaccettabile in un paese come il nostro dove la vigliaccheria di una classe politica inutile e dannosa ed incapace di assumersi le responsabilità del caso, ha lasciato campo aperto ad una dittatura illuminata benedetta dal Presidente della Repubblica, cancellerie varie e dai board delle banche.
La Costituzione Italiana è ufficialmente defunta. Per dovere di cronaca val pena citare l’art. 1 comma 2 della stessa che afferma che “La sovranità appartiene al popolo”. Non specificando a quale popolo la stessa faccia riferimento si ha la possibilità di scegliere tra quello francese o quello tedesco.

L’Italia non è più una repubblica parlamentare, la costituzione formale è stata ampiamente superata dalla costituzione materiale. ‘O Presidente si è trasformato in The President e in questi mesi si è dedicato alla creazione prima e all’imposizione poi di un governo ad hoc che fosse telegenico a cugini, crucchi e banchieri.

Il Governo Monti è comunque un’occasione persa: vista l’inutilità del Parlamento era doveroso commissariare Montecitorio e Palazzo Madama e mandare a casa circa 900 incapaci che ci hanno portato al collasso. Mario Monti avrebbe dovuto travestirsi da Caio Mario e proprio come ai tempi dei romani dichiarare qualche semestre di sana dittatura, riformare la costituzione e quindi lo stato, riaprire il Colosseo ed indire i giochi gladiatori con Fini, Casini, Bersani e compagnia cantante nelle vesti di Spartaco & friends. Non avendo osato, Monti sarà alla mercè di Bocchino e Scilipoti, Follini e Bindi: morituri (cioè noi) te salutant... 

A proposito di Scilipoti listato a lutto: qualcuno gli dica che la democrazia nel Parlamento italiano non è morta per il semplice fatto che non esiste, non la si applica da decenni. Lui si confonde con l’anarchia che è la legge fondamentale che regola le istituzioni italiane. E non è affatto morta, gode invece di ottima salute e non perderà occasione di farsi notare quanto prima.

La storia si ripete: da un lato Sarkozy che non ha ancora realizzato che la grandeur francese è andata in pensione con Napoleone due secoli fa, che la Repubblica di Vichy non significa aver vinto la guerra e che la sua politica autorevole fatta di risatine cretine e spocchia a quintali è crollata come la linea Maginot: senza opporre resistenza. Caro Sarkò, in fraternitè, libertè, egalitè: mavaffanculò.

Dall’altra Frau Merkel: la storia ci dice che i tedeschi son persone serie ed operose ma ci ricorda anche che quando sono messi sotto pressione gli sturmentruppen tendono a fare cazzate. Che negli ultimi anni ci sono costati alcune decine di milioni di morti ed un continente da ricostruire. Stavolta il quarto Reich non ha le sue Panzer divisionen, la Wermacht e la Luftwaffe ma l’ottusità della “culona inchiavabile” ha lo stesso potere distruttivo.

Un Messia urge, ma quello vero.

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