martedì 12 luglio 2011

SPECULATORI E PERCULATORI

Siamo vittime degli speculatori. l’Italia è sotto il tiro di loschi figuri senza scrupoli eticamente riprovevoli che scommettono sul nostro futuro con la stessa leggerezza con cui Proietti e Montesano dilapidavano la pensione della nonna puntando su Soldatino e Dartagnan in Febbre da Cavallo.
Questo è il messaggio che la politica cerca di darci a bere.

Non è così, la speculazione è invece un campanello d’allarme, un sintomo che si manifesta in presenza di una malattia. Quel tipo di sintomo che nella vita reale ci farebbe correre dal dottore per sapere cosa succede e quali rimedi adottare. L’Italia è forse un paese che gode di ottima salute? Purtroppo no, anzi sta male, di brutto e da tanto tempo. Non ci volevano gli speculatori per farci rendere conto che col debito pubblico che ci ritroviamo e con la classe politica che ci governa, il destino è segnato.


Quello che trovo però nauseante è l’ipocrisia che come al solito sgorga a fiumi nei momenti in cui la pochezza umana e politica della nostra classe dirigente si manifesta impudicamente di fronte allo sfascio. Improvvisamente bisogna trovare soluzioni condivise, mostrare responsabilità e decoro.
La maggioranza aveva promesso riforme e libertà, investimenti ed opere pubbliche...
Solo pochi giorni fa invece ha votato contro l’abolizione delle province, abolizione che tengo a precisare era parte del programma politico ed elettorale del PdL ed ha varato una manovra lacrime e sangue che taglia pochissimo e prende, ma guarda un po, a piene mani nelle tasche dei soliti noti. Qualcuno ha più sentito parlare del ponte sullo stretto? Sparito, non pervenuto, cinquant’anni di prese per i fondelli pagate dai contribuenti.

E ti illudi per un secondo che forse un’alternativa migliore a questo governo che tira a campare in maniera indecorosa c’è. Che se i nostri ministri sono impegnati a darsi del cretino vicendevolmente o impelagati nella solita inchiesta ad orologeria che deflagra in piena discussione della finanziaria, qualche mente algida nei banchi dell’opposizione provvisto di programmi, volontà, tenacia ci possa pure essere.

Fino a quando non guardi negli occhi Bersani e ti rendi conto che al di la delle pupille c’è il nulla, il vuoto. Bersani è più etereo di una scoreggia. In tre anni passati a “fare opposizione”, l’unica cosa che il suo encefalogramma piatto ha prodotto è la reiterata richiesta di dimissioni del governo. Per far cosa poi, non si sa. Nemmeno lui lo sa.
Franceschini? Altro caso clinico meritovele di cure sanitarie: per lui le province servono, se no “chi si occupa di strade, scuole, discariche, acqua, urbanistica?”. Non so se vi è mai capitato di entrare in uno di questi uffici pubblici dove ad accoglierti c’è un usciere che manco ti saluta perché intento a decifrare i passi più significativi di Tuttosport mentre al piano superiore si svolge il mega torneo online del solitario di windows...

Siamo all’ammazza caffé, alla canna del gas, rien ne va plus, les jeux sont faits. E’ questo che ci stanno dicendo gli speculatori, che l’Italia è il paese dei balocchi, che stiamo raschiando il fondo del barile, che siamo un popolo di gente inaffidabile, che abbiamo campato e continuiamo a farlo, al di sopra delle nostre possibilità e che la ricreazione è finita. Ma a Montecitorio, Palazzo Madama e Palazzo Chigi non l’hanno ancora capito.
Io gli speculatori li ringrazio, altroché!

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