Gira voce che poco dopo aver incassato la più grande tranvata sui denti della sua lunga avventura politica, Gianfranco Fini, evidentemente ancora in stato euforico/adrenalinico abbia baldanzosamente affermato ai suoi più vicini tra i futuristi falliti: “adesso comincia il divertimento”.
Fino ad ora infatti l’immobiliarista monegasco non si era impegnato a fondo... che burlone.
Più passa il tempo e più la personalità del Presidente della Camera risulta incredibilmente sfaccettata: abbiamo scoperto che è anche un masochista, un cultore dell’autolesionismo in diretta nazionale. Ha talmente goduto che non vuole smettere più il birbantello.
E’ stato Paolone Guzzanti a svelarci il nuovo giochetto al quale Gianfranco vuole dedicarsi.
Infatti, prima della mandata in onda della replica di “Un uomo da marciapiede” sulla Rai dove il Presidente ha offerto una indimenticabile interpretazione, si erano incontrati in incognito nella di lui casa, un manipolo di giovani di belle speranze per gettare le basi del nuovo sogno italiano: IL TERZO POLO.
Cosa sarebbe l’Italia senza un terzo polo si sono chiesti queste menti algide? S’ha da fare, han chiosato. Gianfranco non puo smettere proprio ora di divertirsi...
A leggere i nomi dei partecipanti al sequel di Amici Miei atto IV viene come minimo da sganasciarsi.
Tralasciando Fini e Bocchino per una questione di humana pietas, gli altri non vincerebbero nemmeno se dopati come cavalli da corsa.
Rutelli non lo vota nemmeno sua moglie Barbara, non è tipa da disperdere il voto nonostante l’amore per l’affascinanto brizzolato sia indiscusso. Glielo dice spesso: “Ah Francé e nun poi annà avanti cosi. Quann’è che te trovi un lavoro vero, nun te se po’ vedé a nun fa mai ‘n cazzo...
Il fantasma di Giorgio La Malfa fluttuava come un gas inerte per il tinello, si vedeva e non si vedeva. Bocchino lo aveva rievocato durante una seduta spiritica con Gianfranco. A dire il vero avevano chiamato lo spirito di Benito il quale, resosi conto di come fosse caduta in basso la destra italiana, li aveva mandati subito affanculo e in un gesto di pietà gli aveva mollato il figlio di Ugo a prezzo di saldo, giusto per far numero.
Tabacci nella vita precedente doveva essere una gnocca stellare per tirarsela cosi tanto. Il suo problema è che non ha invece capito di essere uno sfigato per giunta pelato e basso, l’antitesi della gnoccaggine cioé. Nonostante sguardo languido e giarrettiere non se lo fila nessuno. Infatti è dedito alla transumanza partitica visto che sta sui maroni a tutti e non ha nulla da dire anche se non se ne vuole rendere conto. La moglie probabilmente lo ha lasciato, non lo sopportava più nemmeno lei.
Tanone... chi è costui... forse l’amante grasso di Barbie... si domandava Guzzanti mentre sorseggiava uno spritz, pensando al regalo natalizio da recare in dono alla bimba Sabina. Il bambolotto feticcio di Berlusconi corredato da lunghi spilloni era infatti sold-out in tutta la capitale ormai da settimane.
Melchiorre vagava perso nei suoi pensieri nel tinello di casa Fini. Rutelli che non è uno tanto sveglio ha chiesto a Casini: “lo hai invitato tu il Re Magio? E’ proprio un bel pensiero sotto Natale”. Casini lo ha guardato negli occhi, ha allargato le braccia e sospirato. Cesa che era li vicino, ha chiesto se anche Baldassarre e Gaspare fossero stati invitati. Casini a quel punto, ha bestemmiato. E non è certo un buon segno né per il leader dei cattolici, né per il terzo polo.
I due gran lavoratori, il bue e l’asinello invece non c’erano. Fini i comunisti, per giunta due con la tessera della CGIL, ancora non ce li vuole a casa sua. Al limite li incontra al Parlamento.
Insomma, più che un POLO un POLLAIO con tanti galletti spennati che non hanno mai avuto nulla da dire se non rivendicare il diritto ad esistere politicamente per mandare in rovina il paese.
Rutelli, tu che eri radicale, ricorda che l’eutanasia a volte è un atto di responsabilità. Dillo anche ai tuoi compagni di balocchi.
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