giovedì 14 aprile 2011

GODIMENTO COSTITUZIONALE

FALLITI
Che vittoria campale, che giornata splendida quella vissuta in Parlamento ieri. Una di quelle giornate che ti riconcialiano per qualche minuto con la vita.

Non so voi ma anche ieri, nel vedere Fini coll’espressione corrugata e funerea di chi ormai sa di contare come il due di picche approvare la votazione alla Camera, ho provato un piacevole brivido. Il brivido poi è diventato quasi orgasmico nel constatare la debacle totale di quel pattume chiamato opposizione.

Sono felice per Silvio l’eroe, finalmente ha ripagato la magistraglia con la stessa moneta. Bando alle ipocrisie, quando si va in guerra, bisogna essere pronti a tutto e se la magistratura bombarda con armi non convenzionali allora è giusto rispondere coi gas nervini o con l’atomica.

La magistratura milanese ha da quindici anni il suo imputato ad personam? Giustamente si risponde con un’ottima legge ad personam che li annichilisce.
Ci abbiamo messo quindici anni ma alla fine questi stramaledetti impiegati pubblici han preso la tranvata che per troppo tempo hanno evitato. Spero che sia solo l’inizio, il repulisti va portato a termine.

Godo al pensiero di immaginare la Bocassini, miserabile dipendente del ministero di grazia e giustizia, schiumare di rabbia per essere stata messa all’angolo e con lei il partito dei giudici, eversori pagati dai contribuenti i quali ritengono che la democrazia sia un ingiustificato privilegio concesso a noi poveri plebei.

Ed ho esultato nel vedere PD in mutande dopo aver inscenato quella pagliacciata della lettura della Costituzione articolo per articolo. Una congrega di cialtroni e di beoti, perdenti nati, falliti da concorso, ecco cosa siete.
Quella costituzione che fingete di difendere in Parlamento, proprio ieri vi ha dimostrato di essere superiore alla vostra ipocrisia, malafede, vigliaccheria, incapacità: un Parlamento democraticamente eletto e legittimato a legiferare, ha votato una legittima, democratica legge dello stato cosi come stabilito da uno dei suoi, per voi sacri, articoli.

E ora zitti, muti, patetici pagliacci, inchinatevi davanti alla Costituzione.

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