venerdì 4 novembre 2011

SCILIPOFOLLIA

Vi siete mai chiesti cosa può passare nella testa di Domenico Scilipoti da Terme Vigliatore in questi momenti? Può sembrare una domanda apparentemente stupida ma in un momento di crisi epocale come questo non lo è.

Non lo è perché, esistono personaggi come Domenico Scilipoti da cui dipendono il mio ed il vostro futuro, e non è cosa da poco, è una tragedia. Perché se il nostro futuro dipende da individui come lo Scili (Parenzo lo chiama così) un povero cristo senz’arte ne parte, senza idee ne valori (ché l’Italia dei Valori l’ha mollata tempo fa) il futuro non c’è.
“La fiducia? Potrei votare sì… ma anche no…”


Ecco cosa ha detto ai microfoni lo statista Scilipoti. E quindi vi rivolgo di nuovo la domanda di cui sopra: cosa può passare nella testa di un grigio parlamentare siciliano che ha già qualche difficoltà a parlare in italiano correttamente e che sino a qualche settimana fa prendeva ordini pure dalla moglie che gli dettava la lista della spesa se nel giro di poche settimane diventa l’ago della bilancia, nemmeno della politica italiana ma di quella europea, intervistato da tutti, col suo partito nuovo di zecca con tanto di inno, elevato a nuovo maitre a penser del circo barnum parlamentare? Perde la testa, impazzisce, comincia a delirare e le sue esternazioni ne sono una prova.

Scilipoti è la punta dell’iceberg, sfortunatamente appartenere alla categoria dei saltimbanchi è una qualità propria della nostra classe politica. Chiamateli responsabili, malpancisti, chiamateli come volete ma il prodotto non cambia. E tu puoi essere il primo ministro italiano e chiamarti Berlusconi, Obama, Buffalo Bill, Manitù, Giulio Cesare, Dio! Ma in un paese dove la Costituzione non ti lascia poteri, faresti sempre e comunque la figura del pirla.

Perché il dramma di questo paese è l’incapacità di riformarsi costretta com’è in un pantano istituzionale inestricabile. Abbiamo una costituzione che ci lascia in balia degli Scilipoti, che ridicolizza le istituzioni e che persino di fronte a questo baratro ci impedisce di agire. Berlusconi, che piaccia o meno, è impotente di fronte a questo disastro non ha alcun potere decisionale, è costretto ad aspettare e blandire il fenomeno siciliano e pregare che il buon senso prevalga sulla follia.

E sperare che questa classe politica possa cambiare la costituzione e dotare questo paese di istituzioni moderne è pura utopia. Molti deputati andrebbero a casa, molti partiti sparirebbero, il presidente della camera farebbe il mammo a tempo pieno, Scajola il casellante ad Albenga ed il povero Scili sarebbe costretto a tornare in Sicilia a far la spesa.

In tre parole: prepariamoci al peggio.

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