Anche Ronchi, voci di corridoio sembrano confermarlo, sembrerebbe pronto a mollare Gianfranco Fini e a trasferirsi armi e bagagli nel centrodestra. Dopo le lacrime in diretta nazionale, dopo aver rimesso il mandato di Ministro nelle mani di Caio Giulio Fini nel corso di una kermesse politica, dopo aver contribuito allo sfascio di questa legislatura, anche l'ex ministro per le politiche comunitarie ci ripensa. Si era sbagliato evidentemente, il FLI non gli garantisce piu ciò cui aspirava, niente fama, niente gloria, niente auto blu, nienti piu inchini all'ingresso della Camera.
giovedì 24 febbraio 2011
GLI IRRESPONSABILI
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mercoledì 23 febbraio 2011
C'EST FINI
FINI BANZAI |
“(...) Abbiamo tutto il diritto di essere molto, molto soddisfatti... Qualcuno ci ha dipinti come quattro gatti insignificanti, invece siamo determinanti".
Chiediamo venia Presidente della Camera. Quantomeno al Senato non siete nemmeno in quattro, non esistete proprio, ci eravamo sbagliati per eccesso. Forse in quattro resterete alla Camera. Forse... ma anche no.
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lunedì 21 febbraio 2011
SILVIO BALBOA
Ricordate Rocky Balboa? Quante ne prendeva, che incassatore formidabile. Sempre sul punto di stramazzare al tappeto, il volto sfigurato dalle tumefazioni, il corpo contorto e piegato dal dolore eppure restava in piedi contro ogni legge della natura a dispetto della realtà. Ed alla fine per sfinimento batteva l’avversario che incredulo si accasciava tramortito al suolo.
Silvio Berlusconi mi ricorda Rocky, sono sedici anni che lo fanno nero, lo massacrano di colpi, spesso bassi, lui incassa, gli manca il fiato, barcolla come un ubriaco ma non molla, resta li al centro del ring e come lo stallone italiano ormai gli occhi chiusi e tumefatti, provoca l’avversario che incredulo si riavventa sul quasi moribondo pugile.
Silvio Berlusconi mi ricorda Rocky, sono sedici anni che lo fanno nero, lo massacrano di colpi, spesso bassi, lui incassa, gli manca il fiato, barcolla come un ubriaco ma non molla, resta li al centro del ring e come lo stallone italiano ormai gli occhi chiusi e tumefatti, provoca l’avversario che incredulo si riavventa sul quasi moribondo pugile.
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giovedì 17 febbraio 2011
À LA GUERRE COMME À LA GUERRE
Vogliono la guerra? E guerra sia, signori. Basta galatei costituzionali, basta dichiarazioni abbottonate, al diavolo la diplomazia. In guerra ci si sporca, ci si fa male, ci si ammazza senza guardare in faccia a nessuno, senza tanti sensi di colpa, l’importante è portare a casa la cotenna, più o meno integra. X9DNSD64D9T7
La procura di Milano ha deciso di scatenare la guerra con armi non convenzionali? Ogni trattativa, anche grazie ad arbitri vergognosi come Fini e Napolitano è saltata? L’aggressione è in atto ed è violenta? Non esistono più margini di negoziazione? L’ultimatum è scaduto?
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giovedì 10 febbraio 2011
IN NOME DEL POPOLO
IL GIUSTIZIALISMO DIVORA LA DEMOCRAZIA |
Siamo al redde rationem finale, al punto di non ritorno. La richiesta di giudizio immediato richiesta nei confronti del solo imputato Berlusconi la dice lunga sulla serenità di giudizio che alberga alla procura di Milano.
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mercoledì 2 febbraio 2011
MERITOFAGIA
Gianfranco Fini nei panni del moralista è ormai meno credibile di Cicciolina che riscopre il valore della verginità. Sentite cosa ha affermato pure oggi il Presidente della Camera (con vista) ad una cena FLI.
"Mi ero ripromesso di non polemizzare perche' quello che c'e' sui giornali basta e avanza, ma e' drammatica finzione o realta' se nello stesso momento in cui si parla di meritocrazia, in cui si dice scegliamo i ragazzi piu' bravi, si dice che chi vale alla fine ottiene si garantisce l'elezione nel listino bloccato a chi non sembra che abbia grandi meriti se non una certa presenza fisica e una certa predisposizione a fare cose che non hanno nulla a che spartire con la politica. Tacere di fronte a questo scempio in qualche modo significa essere corresponsabili".
Discorso ineccepibile se uscisse dalla bocca di un qualunque individuo dotato di dignità e buon senso.
La domanda pero, Carissimo Presidente, nasce spontanea. Premesso ed appurato che Giancarlo Tulliani non ha due belle tette né cosce chilometriche e che sua suocera ha il sex appeal di Rosy Bindi, ci rispiega cortesemente il significato di meritocrazia al netto della Ferrari, dei contratti rai e dell'appartamento? Magari anche con dei disegnini che qui siam duri di comprendonio quando è Lei a farci la morale.
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