
"Mi ero ripromesso di non polemizzare perche' quello che c'e' sui giornali basta e avanza, ma e' drammatica finzione o realta' se nello stesso momento in cui si parla di meritocrazia, in cui si dice scegliamo i ragazzi piu' bravi, si dice che chi vale alla fine ottiene si garantisce l'elezione nel listino bloccato a chi non sembra che abbia grandi meriti se non una certa presenza fisica e una certa predisposizione a fare cose che non hanno nulla a che spartire con la politica. Tacere di fronte a questo scempio in qualche modo significa essere corresponsabili".
Discorso ineccepibile se uscisse dalla bocca di un qualunque individuo dotato di dignità e buon senso.
La domanda pero, Carissimo Presidente, nasce spontanea. Premesso ed appurato che Giancarlo Tulliani non ha due belle tette né cosce chilometriche e che sua suocera ha il sex appeal di Rosy Bindi, ci rispiega cortesemente il significato di meritocrazia al netto della Ferrari, dei contratti rai e dell'appartamento? Magari anche con dei disegnini che qui siam duri di comprendonio quando è Lei a farci la morale.
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